Si sono conclusi da pochi giorni i lavori per la riapertura di un canale di connessione (C5) tra la parte meridionale del lago d’Iseo e un’importante area della Riserva delle Torbiere. L’area in questione, sita nel territorio del Comune di Iseo, è quella posta più a nord della riserva e denominata Lamette. Si tratta di un’area dove non sono presenti sentieri e percorsi per l’uomo ma vaste aree a canneto alternate a specchi d’acqua originano qui un’area di grande interesse per numerose specie di uccelli acquatici, pesci e numerosissimi invertebrati.
Affinché questa fauna possa trovare cibo è però necessario che le acque mantengano un buon grado di ossigenazione in modo tale da garantire le condizioni ottimali di vita a tutti quegli organismi che hanno bisogno di ottenere ossigeno direttamente nell’acqua ( organismi aerobici).
La condizione iniziale del canale di collegamento tra lamette e lago era quella di un’area ormai priva di acqua e invasa da una vasta estensione di canneto (Phragmites australis). Tale condizione non permetteva in quell’area uno scambio d’acqua tra lago e lamette che permette di aumentare l’ossigeno disciolto in acqua.
E’ nata per questa ragione la volontà dell’Ente Gestore della Riserva di attuare un progetto volto a riaprire il canale che prosegue analoghi interventi attuati negli scorsi anni sugli altri canali di collegamento con il lago C3 e C4 attuati nel corso del 2007 e C1 e C2 attuati nel corso del 2008 . Il progetto è quindi stato redatto a cura dell’Ing. Giorgio Michele dello studio GM Ingegneria di Bergamo.
Espletata la gara d’appalto vinta a fronte di un ribasso sulla base d’asta pari al 5,25 % dalla società Ziliani F.lli e figli S.p.A. di Iseo per un importo pari a € 53.895,22 (Iva 22% esclusa), nello scorso mese di febbraio sono iniziati i lavori. Dapprima sono state asportate le canne palustri e successivamente, operando con natanti dotati a bordo di una draga è stato asportato il sedimento che si era accumulato nel corso degli anni sul fondo del canale portando alla sua occlusione. In totale sono stati asportati circa 3000 metri cubi di sedimenti per un’altezza pari a circa 1 metro di fondo comprendenti una zona di formazione dello svaso di accesso e la riattivazione vera e propria del canale.
“Il progetto è merito della volontà del mio predecessore Giovanni Lecchi e del Consiglio di Gestione della Riserva che ha fortemente voluto questo intervento volto alla conservazione e valorizzazione del patrimonio bioecologico proprio della Riserva” ha affermato il nuovo Presidente della Riserva Edilberto Rinaldi.
L’intervento è stato finanziato parzialmente con contributo della Regione Lombardia.
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