È online la relazione botanica 2016 Autore: Luca Gariboldi menbro del Comitato Tecnico Scientifico della Riserva Naturale “Torbiere del Sebino” Scarica qui la relazione
È online la relazione relativa agli interventi e studi ittiofaunistici relativi agli anni 2014 , 2015 e 2016 effettuati nell’ambito del Comitato Tecnico Scientifico della Riserva Naturale “Torbiere del Sebino” Autori: Marco Mancini Scarica qui la relazione
È online la relazione ornitologica 2016 del G.R.A., Gruppo Ricerche Avifauna, membro del Comitato Tecnico Scientifico della Riserva Naturale “Torbiere del Sebino” nell’anno 2016. La relazione tratta in particolar modo lo status degli uccelli nidificanti e svernanti e l’aggiornamento al Gennaio 2017 della check-list degli uccelli della Riserva. Autori: Paolo Trotti, Federico De Pascalis e Daniele Vezzoli Scarica qui la relazione
È online la relazione ornitologica 2015 del GRA, Gruppo Ricerche Avifauna, attuale membro del Comitato Tecnico Scientifico della Riserva Naturale “Torbiere del Sebino”. La presente relazione tratta in particolar modo lo status degli uccelli svernanti, l’aggiornamento al Gennaio 2016 della check-list degli uccelli della Riserva e alcuni dati circa la stima di coppie nidificanti di determinate specie. Autori: Paolo Trotti e Federico De Pascalis. Scarica qui il PDF
Si sono conclusi da pochi giorni i lavori per la riapertura di un canale di connessione (C5) tra la parte meridionale del lago d’Iseo e un’importante area della Riserva delle Torbiere. L’area in questione, sita nel territorio del Comune di Iseo, è quella posta più a nord della riserva e denominata Lamette. Si tratta di un’area dove non sono presenti sentieri e percorsi per l’uomo ma vaste aree a canneto alternate a specchi d’acqua originano qui un’area di grande interesse per numerose specie di uccelli acquatici, pesci e numerosissimi invertebrati. Affinché questa fauna possa trovare cibo è però necessario che le acque mantengano un buon grado di ossigenazione in modo tale da garantire le condizioni ottimali di vita a tutti quegli organismi che hanno bisogno di ottenere ossigeno direttamente nell’acqua ( organismi aerobici). La condizione iniziale del canale di collegamento tra lamette e lago era quella di un’area ormai priva di acqua e invasa da una vasta estensione di canneto (Phragmites australis). Tale condizione non permetteva in quell’area uno scambio d’acqua tra lago e lamette che permette di aumentare l’ossigeno disciolto in acqua. E’ nata per questa ragione la volontà dell’Ente Gestore della Riserva di attuare un progetto volto a riaprire il canale che prosegue analoghi interventi attuati negli scorsi anni sugli altri canali di collegamento con il lago C3 e C4 attuati nel corso del 2007 e C1 e C2 attuati nel corso del 2008 . Il progetto è quindi stato redatto a cura dell’Ing. Giorgio Michele dello studio GM Ingegneria di Bergamo. Espletata la gara d’appalto vinta a fronte di un ribasso sulla base d’asta pari al 5,25 % dalla società Ziliani F.lli e figli S.p.A. di Iseo per un importo pari a € 53.895,22 (Iva 22% esclusa), nello scorso mese di febbraio sono iniziati i lavori. Dapprima sono state asportate le canne palustri e successivamente, operando con natanti dotati a bordo di una draga è stato asportato il sedimento che si era accumulato nel corso degli anni sul fondo del canale portando alla sua occlusione. In totale sono stati asportati circa 3000 metri cubi di sedimenti per un’altezza pari a circa 1 metro di fondo comprendenti una zona di formazione dello svaso di accesso e la riattivazione vera e propria del canale. “Il progetto è merito della volontà del mio predecessore Giovanni Lecchi e del Consiglio di Gestione della Riserva che ha fortemente voluto questo intervento volto alla conservazione e valorizzazione del patrimonio bioecologico proprio della Riserva” ha affermato il nuovo Presidente della Riserva Edilberto Rinaldi. L’intervento è stato finanziato parzialmente con contributo della Regione Lombardia.
Con delibera di C.D.G n° 58 del 20/12/2012 è stato approvato il PIANO SETTORE AGRICOLO Norme zona agricola anno 2012 scarica tavole
Tutela e valorizzazione delle popolazioni di persico reale (Perca fluviatilis), luccio (Esox lucius), anguilla (Anguilla anguilla) ed alborella (Alburnus alburnus alborella). FONDO EUROPEO PER LA PESCA 2007-2013 Reg. CE n° 1198/2006 – art. 38 “Misure intese a preservare e sviluppare la fauna e la flora acquatiche” ALLEGATO G2 – Relazione finale
Nel corso del 2000 è stato attuato il progetto “Life Natura”. Il progetto ha avuto una durata di tre anni e vi hanno partecipato: Unione Europea, Regione Lombardia, Comuni di Iseo, Provaglio e Corte Franca, Comunità Montana del sebino Bresciano e Provincia di Brescia. Un comitato scientifico guidato dal professor Carlo Andreis, botanico presso l’Università degli Studi di Milano, ha condotto accurate indagini su flora e fauna della zona per riportare alle condizioni originarie la riserva. Del comitato hanno fanno parte anche il professor Gaetano Barbato, idrobiologo dell’Università di Brescia, e PierAndrea Brichetti, ornitologo. Sono stati eseguiti interventi in differenti comparti e a differenti livelli: sull’ambiente fisico sulla vegetazione sulla componente ittica e limnologica sull’ornitofauna Tali interventi si sono sviluppati nelle seguenti azioni: Recupero della qualità dei fondali tramite una serie di interventi mirati a ripristinare un corretto regime idraulico che ha consentito il ricambio e la circolazione nelle acque interne. Regolamentazione dei flussi idrici per evitare brusche variazioni di livello dell’acqua che potrebbero causare danni alla fauna ittica durante il periodo riproduttivo. Ripristino e messa in sicurezza dei bordi delle vasche tramite interventi di ingegneria naturalistica. Manutenzione “straordinaria” della vegetazione con contenimento delle specie eccessivamente invasive al fine di recuperare diversità ambientale con un conseguente potenziamento, ripristino o creazione degli habitat indispensabili per la nidificazione, la sosta invernale e il foraggiamento delle specie già presenti e di altre in possibile arrivo. Recupero della qualità delle acque e ribilanciamento dell’ittiofauna. Incremento della consistenza numerica delle specie stanziali e migratorie, mediante interventi sui vari tipi di habitat: dopo l’istituzione della Riserva Naturale vi è stato già un aumento del sessanta per cento delle specie stanziali. Potenziamento dei percorsi all’interno della Riserva. Realizzazione di una piattaforma per l’osservazione diretta degli uccelli senza arrecare disturbo ai volatili. Dotazione della Riserva di un S.I. T. (Sistema Informatico Territoriale): indispensabile strumento di gestione (di tutti gli aspetti della Riserva) in tempo reale e continuamente aggiornabile. Dotazione della Riserva di una stazione microclimatica.