Cyprinus carpio
Ordine: Cypriniformes
Famiglia: Cyprinidae
Descrizione: ha una colorazione bruno – verdastra sul dorso e sui fianchi, che possono avere riflessi bronzeo – dorati, il ventre giallastro o biancastro. Le pinne sono grigie o brune, ma possono assumere anche tonalità rossastre. La bocca è munita di quattro barbigli.
Di grandi dimensioni, può raggiungere una lunghezza di 130 cm e 30 kg di peso, che la rendono uno dei pesci d’acqua dolce più insidiati dai pescatori sportivi, anche per la strenua resistenza che oppone alla cattura.
Ecologia: la riproduzione avviene tra maggio e luglio con la deposizione di 2.000 – 3.000 uova sulla vegetazione acquatica. La schiusa avviene dopo 5 – 6 giorni e gli avanotti rimangono per circa due giorni attaccati alla vegetazione, prima di condurre vita libera.
La carpa predilige acque a lento corso o stagnanti, calde, profonde, con substrato fangoso e ricche di vegetazione.
Vive in gruppi fino a una decina di esemplari, è onnivora e si ciba sia di organismi animali, come insetti o lombrichi, che di qualsiasi detrito organico, come sostanze vegetali sul fondale. Ricerca il cibo sul fondo mettendo il muso nel fango e aiutandosi con i barbigli per localizzare il nutrimento. Durante la ricerca smuove molto materiale, intorpidendo l’acqua e facendo salire a galla bollicine di gas formatesi nel fondale.
Distribuzione: la specie è stata introdotta in Italia al tempo dell’impero Romano ed è ormai naturalizzata. La forma selvatica è originaria probabilmente dell’Europa orientale fino alla Persia, Asia minore e Cina; ormai è possibile trovarla in tutta Europa.