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Nutria

Nutria

Myocastor coypus – specie alloctona invasiva

 

Classe: MammaliaImmagine

Ordine: Rodentia

Famiglia: Myocastoridae

 

Descrizione: è un grosso mammifero roditore originario del Sud America, presente dal Paraguay e dalla Bolivia centrale e meridionale fino alla Terra del Fuoco.

 

Presenta corpo tozzo e robusto, lungo 43 – 63,5 cm esclusa la coda e pesante 5 – 10 kg, coperto da una pelliccia bruna – grigiastra o bruna – rossastra, al di sotto della quale si trova un soffice sottopelo grigio.

Il cranio è massiccio, di forma triangolare, con occhi, orecchie e narici piccoli e lunghe vibrisse. Gli incisivi sono fortemente sviluppati e coperti da smalto arancione brillante.

 

Diffusione e danni: a partire dai primi anni dell’Ottocento una forte richiesta di pellicce di Nutria, commercializzata con il nome di “castorino”, aveva portato ad un forte declino della specie nel suo areale originario. Agli inizi del Novecento vennero pertanto creati allevamenti anche in Europa, da cui sono fuggiti o sono stati liberati deliberatamente molti individui che hanno poi creato popolazioni stabili quasi nell’intero continente. Analoga dinamica si è verificata in Nord America.

In Italia le prime importazioni risalgono al 1928, ma gli allevamenti sono fioriti soprattutto negli anni ‘60 – ‘80. Attualmente la specie è distribuita in gran parte del Centro Italia e della Pianura Padana. Nel sud  e nelle Isole la presenza è più localizzata, con l’eccezione della Sardegna in cui è già abbastanza diffusa.

 

La nutria può portare alla drastica riduzione della vegetazione acquatica, causando gravi squilibri all’ecosistema locale, e può danneggiare le attività umane per via della sua abitudine di scavare tane negli argini dei corsi d’acqua, diminuendone la stabilità.

 

La specie, considerata dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) tra le 100 specie invasive più dannose al mondo, è stata inserita nell’elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale approvato dalla Commissione europea.