Alnus glutinosa – specie protetta (Direttiva Habitat)
Ordine: Fagales
Famiglia: Betulaceae
Descrizione: l’ontano nero è una fanerofita, ovvero una pianta a fusto legnoso, che può presentarsi a portamento arboreo fino 20 m o cespuglioso, con quest’ultima forma assunta tipicamente in ambienti appartenenti all’orizzonte montano (circa 1.000 m di quota).
La corteccia è nera, con profonde fessurazioni e evidenti lenticelle (organi che permettono la respirazione di parti legnose), mentre il legno secco è di colore giallo ruggine, specialmente negli esemplari di alta montagna.
Le foglie verde lucido sono di forma obovata con margine fortemente dentato. I rami e le foglie giovani sono appiccicosi.
Le infiorescenze sono degli amenti, ovvero un tipo particolare di spiga unisessuale: quelli maschili sono lunghi e con numerosi fiorellini gialli, quelli femminili più corti e simili a piccole pigne di colore verde: questi ultimi assumono poi una consistenza legnosa, ritrovabili quindi anche dopo la disseminazione. Fiorisce tra marzo e aprile.
Ecologia e curiosità: il nome del Genere era utilizzato dai Romani per indicare queste piante, probabilmente derivante dal Celtico “lan”, che significa “presso le rive”; l’epiteto di specie da “glúten” ovvero “colla” per la caratteristica vischiosità di germogli e foglie.
È una pianta di origine euroasiatica tipica delle zone a clima temperato, in Italia presente dalla pianura fino in alcuni casi ai 1.200 m di quota.
In Riserva è possibile trovarlo nei boschetti ripariali attorno alle vasche.
Si tratta di una specie di interesse conservazionistico in quanto ascritta all’habitat 91E0 “Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior” tutelato dalla Direttiva Habitat.
L’ontano nero è una specie pioniera quindi non molto longeva, difficilmente supera i 100 anni di età, che colonizza terreni soggetti ad inondazione o paludosi: ha un apparato radicale molto espanso, che lo rende una pianta utilizzabile per il consolidamento delle sponde di corsi d’acqua.
Inoltre è in grado di prosperare su suoli poveri in azoto grazie alla simbiosi con batteri azotofissatori, localizzati in organi appositi delle radici in maniera analoga alle Favaceae.
L’ontano tende a formare boschi puri o misti ad altre specie riparie come i salici (Genere Salix) e i pioppi (Genere Populus).
Il legno, le cui proprietà sono state descritte da Autori come Vitruvio, si degrada facilmente a contatto con l’aria, mentre in acqua acquisisce robustezza e durabilità: a Venezia è stato utilizzato per le fondamenta del Ponte di Rialto, mentre gli Olandesi lo hanno largamente adoperato per la costruzione di dighe.