Utricularia australis – Specie protetta (L.R. 10/2008)
Ordine: Scrophulariales
Famiglia: Lentibulariaceae
Descrizione: si tratta di una specie idrofita natante, ovvero una pianta acquatica galleggiante ancorata a nessun substrato.
Presenta dei rametti verdi, lunghi fino a 1 m, portanti delle foglie metamorfosate in otricelli di 1 – 2 mm di diametro, delle vescichette che fungono da trappola per i microrganismi acquatici di cui si nutre.
Tra giugno e agosto fiorisce con dei bei fiori giallo uovo con sottili striature arancio, con corolla bilabiata e sperone curvo verso il basso.
Il frutto è una capsula globosa di poco meno 5 mm di diametro. I semi sono prismatici, reticolati e leggermente alati, tuttavia la forma di propagazione più comune è quella vegetativa. Tuttavia solo in alcune popolazioni cinesi e giapponesi sono stati osservati i frutti.
Ecologia e curiosità: il Genere deriva dal Latino “utriculus”, riferito alle “piccole otri” caratteristiche di queste piante, mentre l’epiteto di specie fa riferimento all’areale di prima osservazione, a sud: “auster”.
È una delle piante carnivore autoctone più grandi presenti in Europa: ogni otricello è provvisto di un’apertura costituita da una valvola, che consente l’apertura solo con una spinta dall’esterno verso l’interno: appena la pressione cessa il malcapitato animaletto, di solito un piccolo crostaceo, è intrappolato all’interno dove sarà digerito mediante il secreto delle ghiandole della parete interna dell’otricello.
L’erba vescica cresce in acque stagnanti meso – eutrofiche, in stazioni luminose e fresche a clima suboceanico. In Riserva è piuttosto comune in alcune vasche, diventando facilmente riconoscibile durante la fioritura.