La Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino è situata sulla sponda meridionale del Lago di Iseo ed è la zona umida più significativa per estensione ed importanza ecologica della provincia di Brescia.
Si tratta comunque di un’area piuttosto ristretta: solo 360 ettari, composti prevalentemente da canneti e specchi d’acqua circondati da campi coltivati oppure da manufatti dell’uomo (strade, abitazioni). Una parte si trova a diretto contatto con il Lago d’Iseo ed è denominata lametta, c’è poi una parte interna, formata da grandi vasche intervallate da sottili argini di terra, denominata lama e un’altra area con vasche ottenute dall’escavazione dell’argilla.
Per capire quali siano stati gli avvenimenti da cui l’area palustre delle Torbiere è stata originata, è necessario risalire all’ultima glaciazione che si è verificata durante l’era geologica più recente, il Quaternario, interessando l’emisfero settentrionale della Terra. In questo periodo (iniziato un milione di anni fa) a causa di un progressivo e intenso abbassamento del clima, i ghiacciai presenti al Polo Nord e quelli esistenti sulla catena alpina hanno avuto una grande espansione. I ghiacci del Polo si sono portati sempre più verso Sud e quelli alpini sono scesi dai fianchi delle montagne sia verso nord (Svizzera e Austria) che verso sud (Italia).
La zona dell’Europa centrale (approssimativamente all’altezza della Germania e della Francia) non fu invasa dai ghiacci, permettendo così gli spostamenti e le migrazioni degli animali. Durante il Quaternario, al termine del quale il nostro territorio ha assunto l’aspetto morfologico attuale, i ghiacciai alpini hanno occupato a più riprese buona parte dell’Italia settentrionale e nei periodi di massima espansione, sono giunti a lambire la Pianura Padana. Nel corso dei secoli queste enormi masse di ghiaccio avanzavano nei periodi più freddi e si ritiravano quando la temperatura si alzava, trascinando con sé grandi quantità di detriti che si accumulavano ai piedi delle lingue di ghiaccio, dando origine a colline disposte a semicerchio, dette “colline moreniche” o “anfiteatri morenici”.