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Salcerella

Salcerella

Lythrum salicaria

 

Classe: MagnoliopsidaImmagine

Ordine: Myrtales

Famiglia: Lhytraceae

 

Descrizione: è una emicriptofita scaposa, ovvero una pianta perennante con gemme localizzate a livello del suolo e con fusto portante l’infiorescenza allungato, spesso privo di foglie.

Il fusto è grigio e tomentoso (coperto da un sottile peluria) lungo fino a 1 m. Le foglie sono opposte, lanceolate con estremità acuta.

Nel periodo della fioritura, tra giugno e settembre, sviluppa una lunga spiga con grossi fiori con corolla di 8 – 12 mm di diametro, con 6 petali rosa o porpora.

 

Ecologia e curiosità: il nome del Genere deriva dal Greco antico ed è un’espressione che indica il sangue rappreso per il colore dei fiori, mentre l’epiteto di Specie si riferisce ad un altro Genere di pianta, i salici (Genere Salix) a indicare che questa pianta cresce in ambienti dove si trovano anche i salici.

La salcerella cresce in luoghi umidi, ai margini di stagni e fossati, su suoli da argillosi a torbosi periodicamente inondati e ricchi di composti azotati, subneutri e a volte subsalsi, fino a 1.200 m di quota.

È una specie officinale dai molteplici usi: fu impegnata nei secoli per le proprietà astringenti contro la dissenteria e fino al XIX Secolo non mancavano descrizioni in tal senso nei libri di medicina. Durante la Prima Guerra Mondiale fu inoltre utilizzata dalle truppe nella terapia della febbre da tifo. In antichità era ritenuta un efficace cicatrizzante.

Le radici venivano utilizzate in passato nella concia delle pelli, mentre i fiori erano utilizzati come coloranti sia alimentari che per fibre naturali (cotone, lana…).

I germogli possono essere consumati in insalata, mentre le foglie possono essere un surrogato del tè.

È una pianta molto visitata dagli insetti, in particolare le api ne raccolgono l’abbondante polline e nettare; per queste è una fonte alimentare molto importante perché fioriscono in estate, quando le risorse floreali sono molto ridotte.

In Riserva è molto comune ed è possibile osservarla lungo tutti i percorsi della Lama e nei margini paludosi della Lametta.